Eni fa utili ma ha una perdita operativa di oltre un miliardo nel gas & power
Il gas naturale, storico punto di forza dell’Eni, rischia di diventare il suo tallone d’Achille. Il nuovo blocco del gasdotto Greenstream, dopo quello verificatosi qualche anno fa durante l’insurrezione che portò alla caduta del regime di Gheddafi, rappresenta un danno per i conti del gruppo. Ma il problema non è tanto e solo la Libia.
Se analizziamo il bilancio scopriamo che la divisione Gas & Power (vendite di metano e di energia elettrica) ha chiuso il terzo trimestre del 2013, cioè giugno, luglio e settembre, con una perdita operativa rettificata (adjusted) di 356 milioni, in peggioramento del 17% rispetto a quella dello stesso periodo dell’anno precedente. Ad aggravare i conti, da un lato il continuo deterioramento dei prezzi di vendita ai grandi clienti italiani per effetto di una domanda del gas sempre più debole in un mercato sempre più competitivo, dall’altro i margini negativi nella produzione di elettricità. La perdita netta rettificata della divisione si è attetsta nel trimestre a 115 milioni, superiore di 50 milioni a quella dello stesso periodo dell’anno prima.
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