E’ iniziato da poco più di 10 giorni questo 2014, anno che – come quello scorso – dovrà essere quello della presunta “ripresa economica”, che dovrà segnare la svolta. Speriamo anche nel settore dell’ambiente. A leggere quanto è stato destinato a questo comparto, c’è da rimanere allibiti.
Agenzia Adnkronos del 12 dicembre scorso: “Solo l’1% della manovra economica e finanziaria del Governo per il 2014 è stato destinato al ‘capitolo ambiente’, ossia 140 milioni di euro dell’ammontare complessivo (13,1 miliardi di euro). E’ quanto sostiene il Wwf che oggi è intervenuto alla conferenza organizzata dal ministero dell’Ambiente, ‘La Natura dell’Italia’ in corso all’Università Sapienza di Roma“.
Oltre a questa brutta notizia, il 2014 porta anche un altro messaggio, forse più positivo: i 365 giorni che seguiranno saranno l’anno dedicato all’economia verde, come proclamato dall’Unione Europea. Coincidenza vuole che da luglio 2014 l’Italia avrà in carico il semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea.
“Voglio che l’economia sia il tema della Settimana Verde dell’anno prossimo e dedicheremo tutto il 2014 alla green economy, per rendere la nostra un’economia circolare, che vive in armonia con la natura“, queste le parole di Janez Potocnik, Commissario UE all’ambiente, qualche mese fa.
Il traguardo che Bruxelles si dà, è quello di aumentare i 20 milioni di posti di lavoro nel comparto ambiente, che già esistono su tutto il territorio dell’Ue, attraverso anche sostegno alle imprese nella transizione, aiutandole ad acquisire le competenze e la formazione necessarie per lavorare nella green economy, permettendo loro di competere a livello globale.
Nei nostri confini, come ci evidenzia il rapporto GreenItaly 2013 di Symbola e Unioncamere, esiste già oggi ben il 22% di imprese green, che crea occupazione e ricchezza a tal punto che il 38% delle assunzioni programmate nel 2013 si deve a questa positiva percentuale. Grazie a questa “Italia verde”, nel 2012 sono stati prodotti oltre 100 miliardi di valore aggiunto e vengono impiegati 3 milioni di lavori green.
Tali lavori hanno rappresentato il 61% delle assunzioni nei settori della ricerca e sviluppo, lo scorso anno. Il rapporto sottolinea poi che le imprese green sono quelle che esportano di più e sono quelle più giovani (il 36% delle assunzioni programmate nel 2013 da queste aziende sono indirizzate a ragazzi under 30, il 6% in più delle altre “standard”).
Il tasso delle assunzioni a tempo indeterminato è il 52%, contro il 40,5% delle figure assunte in aziende non pertinenti con i settori ambientali.
Secondo voi, quindi, alla luce dei dati esposti lo capiremo che forse anche con la green economy usciamo da questa crisi economica? Chi lo dice a Letta e al Ministro Orlando?
Fonte: huffingtonpost.it
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