Sì è conclusa con successo la conferenza “EU 2030: Next low carbon economy targets″
Si è tenuta con successo il 27 novembre a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, la conferenza internazionale dal titolo “EU 2030: Next low carbon economy targets″, co-organizzata dalla Fondazione Centro per un Futuro Sostenibile e i think thank internazionali IPPR (Institute for Public Policy Research) e IED (Institute of European Democrats). Dopo i saluti di Vittorio Prodi, MEP e membro della Commissione ITRE ha introdotto i lavori Will Straw, responsabile Globalizzazione e Cambiamenti climatici dell’IPPR. I lavori sono proseguiti con l’intervento di Sergio Castellari, membro del comitato scientifico CFS, del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che ha fatto il punto sullo stato dei negoziati ONU sul clima all’indomani della Conferenza di Varsavia COP 19 e con Valérie Plainemaison dell’European Federation of Intelligent Energy Efficiency che ha spostato il focus sull’efficienza energetica.
La seconda parte della discussione è stata incentrata su l’approccio dei singoli paesi dell’unione alla “low carbon transition”, in particolare la prospettiva di Germania, Italia e Regno Unito. Hanno dato il loro contributo: Oliver Geden del German Institute for International and Security Affairs; Tom Greatrex, membro del Parlamento britannico e il portavoce del partito laburista per il cambiamento climatico e l’energia; Marzio Galeotti, membro del comitato scientifico CFS, Università di Milano.
Ha concluso i lavori Francesco Rutelli, Presidente della Fondazione CFS, sottolineando che l’Europa deve assumere la leadership nei negoziati internazionali ormai frammentati e che durante le elezioni Europee bisogna evidenziare i punti di forza dell’Europa, produttore e leader dell’innovazione tecnologica a bassa emissioni di carbonio, convincendo le nuove istituzioni che un forte impegno a basse emissioni di carbonio è conveniente sia in termini di crescita economica che di ‘occupazione.
Guarda le foto
