Petrolio, carbone e shale gas dominano il settore energetico mondiale (87%)
Nonostante gli sforzi globali concertati per ridurre le emissioni di carbonio attraverso l’espansione delle fonti di energia pulite e rinnovabili, i combustibili fossili continuano a dominare il settore energetico mondiale nel 2012, secondo i nuovi dati diffusi ieri dal Worldwatch Institute. Secondo il nuovo rapporto del ‘Vita Signals Online’, lo scorso anno il carbone, il gas naturale e il petrolio rappresentavano l’87% del consumo di energia primaria nel mondo. “Il peso relativo di queste fonti di energia continua ad aumentare, anche se solo leggermente”, si afferma nella relazione dei ricercatori Milena Gonzalez e Matt Fortunato, che fanno parte del gruppo che studia i trend energetici del Worldwatch Institute.
Mentre il boom dello shale gas negli Stati Uniti ha contribuito a spingere la quota del consumo totale globale di energia del combustibile fossile al 23,8%-23,9%, il carbone anche aumentato la sua quota, dal 29,7% al 29,9%, e la domanda di energia elettrica, prodotta da centrali a carbone, è rimasta forte in gran parte dei Paesi in via di sviluppo, tra cui Cina, India e in parte dell’Europa.
Secondo il rapporto, si prevede che il carbone possa superare nel prossimo futuro il petrolio come fonte energetica più usata al mondo. Nel 2012 la Cina ha consumato più del 50% del totale del carbone estratto nel mondo, soprattutto usato per l’alimentazione delle centrali elettriche.
Incrementi significativi si registrano anche nell’uso del gas naturale, soprattutto da quei paesi, come Stati Uniti e Giappone, che stanno riducendo l’uso dell’energia nucleare. Secondo il rapporto “con l’aumento dello sfruttamento del gas shale e l’interesse di molti Paesi verso questa nuva fonte energetica si potrebbe arrivare ad un ridimensionamento nell’uso del carbone che tuttavia resta uno dei combustibili più a buon mercato”.
Negli Stati Uniti nel 2012 per la prima volta la produzione del gas ha superato 3 miliardi di tonnellate, segnando per il terzo anno consecutivo la crescita sia della produzione che del consumo. Con l’eccezione del 2009, quando la Grande Recessione ha provocato la diminuzione della di energia per tutti i combustibili, l’uso del gas naturale è stato in costante aumento dal 1970.
In aumento negli Usa anche la produzione di petrolio, con livelli record raggiunti lo scorso anno ed un trend che fa prevedere il sorpasso della Russia, attuale maggior produttore al mondo di petrolio e gas naturale. Questo, continua il rapporto, porterà alla diminuzione dell’import di questa due fonti energetiche da parte degli Stati Uniti a vantaggio della produzione interna di gas.
Questo non vuol dire che il petrolio possa essere meno utilizzato, secondo il rapporto infatti non solo la produzione di petrolio negli Usa è aumentata quasi del 14% ma, nonostante lo sviluppo dei veicoli ibridi e l’uso di energie alternative, nel prossimo futuro il petrolio sarà ancora la fonte energetica dominante.
Il rapporto continua sottolineando come il prezzo del gas naturale nel 2012 sia sceso negli Stati Uniti a minimi storici mentre nel resto del mondo il combustibile fossile è stato significativamente più costoso. In Giappone, per esempio, che basa il suo approvvigionamento energetico sul gas naturale liquefatto, i prezzi hanno superato 16 dollari per milione di unità termiche britanniche, sei volte più caro di quanto paghino i consumatori statunitensi.
Il consumo globale di gas naturale mondiale è cresciuto del 2,2%, toccando la quota di 2.987 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) nel 2012 – più del triplo del consumo di registrazione nel 1970. I maggiori incrementi si sono avuti negli Stati Uniti (27,6 milioni di tep), in Cina (12,0 Mtep) e in Giappone (10,1 Mtep).
Il consumo di carbone, continua il rapporto, è cresciuto del 2,5 per cento nel 2012, trainato dalla crescente domanda di Cina (6,1 %), India (9,9 %), Giappone (5,4%) e l’Unione europea (3,4 %); la produzione è aumentata del 2 % nel 2012, nonostante una riduzione del 7,5 % della produzione mineraria americana. La Cina, che lo scorso anno ha aumentato la sua produzione interna di carbone del 3,5 %, ora rappresenta il 47,5 % della produzione mondiale di carbone, seguita da Stati Uniti (13,4%) e India (6%). Gli Stati Uniti detengono ancora la quota maggiore di riserve di carbone certe al 27,6%, seguiti da Russia, Cina, Australia e India.
Fonte: Adnkronos