Ecomanager: sempre più forte la richiesta di master green
«La sostenibilità è la formazione del futuro. Un tema del giorno, quando si parla di protocolli, appalti, regole, quadri normativi. E i nostri giovani non possono più ignorarlo». È questa, secondo Paola Ronca, professoressa di edifici e infrastrutture sostenibili del Politecnico di Milano, la chiave del successo dei corsi post laurea e dei master incentrati sulle tematiche green come: sostenibilità, ambiente, energia. Un’offerta formativa superiore, ormai largamente diffusa su tutto il territorio nazionale, percepita da studenti e insegnanti come il modo per restare accattivanti e competitivi nel mercato del lavoro. E che si declina in numerosi campi e specializzazioni. Con studi interdisciplinari che permettono di penetrare nei settori strategici e di creare nuovi sbocchi professionali nelle realtà aziendali. Come, ad esempio, gli esperti di impatto e qualità ambientale, di energie e fonti rinnovabili e gli ecomanager.
FORMAZIONE VERDE – Tantissimi, del resto, i master di primo e secondo livello, offerti dagli atenei italiani, che si concentrano sulla questione ambientale. Dal settore della comunicazione e del marketing, fino alle fonti energetiche o alla misurazione dell’impronta di anidride carbonica. E in crescita il numero degli studenti interessati a prenderne parte. «Quest’anno», racconta Ronca, «la richiesta è altissima. Infatti, stiamo facendo una valanga di colloqui di ammissione. Come non era mai capitato prima». Colloqui che, in molti casi, risultano, oltre alla precedente carriera universitaria, decisivi per accedere a classi piccole, formate al massimo da una ventina di studenti. Modalità, quella dal vivo, a cui non tutti riescono però sempre ad accedere. E che, negli ultimi anni, è stata anche presa in considerazione come un ostacolo all’istruzione da parte delle stesse università. Tra cui, ad esempio, il Politecnico di Milano. Che, da qualche tempo, offre agli studenti la possibilità di conseguire il titolo anche a distanza, seguendo le lezioni su internet. «Da tre anni», spiega Ronca, «offriamo di seguire i nostri master anche online, grazie a un sistema americano chiamato blackboard. Una piattaforma che, grazie all’interazione attiva, permette di eseguire numerosi controlli». Tra cui, fondamentale, la presenza fisica degli studenti, durante la visone dei video delle lezioni.
BUSINESS RESPONSABILE – A dare lezioni verdi, in Italia, anche alcune università spesso associate a realtà molto diverse. Come, per esempio, la Bocconi. In cui, da anni, il concetto di sostenibilità non è più astratto, ma qualcosa che esiste concretamente per migliorare la qualità dell’ambiente e della vita. Un tema che si allarga, giorno per giorno, con i progressi delle ricerche scientifiche e tecnologiche. E per cui viene richiesta una forte responsabilità da parte degli studenti. «I manager», spiega il video di presentazione del master in green management, energy and corporate social responsability, offerto dall’ateneo milanese, «devono penetrare nei settori strategici. Conoscendo le dinamiche dell’industria energetica, i meccanismi della green economy e delle fonti rinnovabili, la responsabilità sociale delle grosse compagnie. Per essere il motore del cambiamento».
I COSTI – Meno sostenibile, almeno per molti studenti, il prezzo per riuscire a frequentare questi corsi di formazione. Considerando che il prezzo medio oscilla sui 6 mila euro. E che alcuni master superano persino i 10 mila. Anche se, alcune regioni e province mettono a disposizione dei propri laureati finanziamenti a fondo perduto. «Quando parliamo di questi corsi», spiega Chiara Mio, responsabile del master in management della sostenibilità e del carbon footprintdell’Università Ca’ Foscari di Venezia, «parliamo di scuole di alta formazione. E in cui le lezioni vengono tenute da specialisti e professionisti competenti. Il prezzo dei master, infatti, serve a coprire i costi delle docenze e il valore della formazione che offriamo, senza nessun guadagno da parte delle università». Valore che si può trovare anche nell’offerta particolare, messa a disposizione da università come Ca’ Foscari. «Molte lezioni», prosegue la docente, «sono tenute proprio dal ministero dell’Ambiente, autore dei protocolli che riguardano l’impronta carbonica. In più, offriamo anche lezioni su innovazione, cambiamenti climatici, chimica degli impianti e strategia aziendale per il controllo delle emissioni».
SBOCCHI E POSSIBILITÀ – Tutte competenze sempre più richieste da parte delle aziende, per cui il tema della sostenibilità è diventato ormai una priorità. E per cui la frequentazione di un master di questo tipo dovrebbe rendere più accessibile un posto di lavoro. Considerando che, sulla carta, quasi tutti i master legati all’ambiente e all’energia offrono la possibilità di un’assunzione dopo lo stage, a partire dal 90%.
L’OFFERTA NAZIONALE – Tra i master da tenere d’occhio, quello in comunicazione per la sostenibilità dell’Istituto europeo di design di Torino, quello in sostenibilità ambientale e fonti energetiche (Safe) di Roma. Ma anche, quello di energy masterper manager dell’energia e dell’ambiente di Bologna e quello in ambiente e qualità della Strategies Business School di Bari. Infine, quelli sugli edifici e infrastrutture sostenibili e di energy management offerti dal Politecnico di Milano.
Fonte: corriere.it