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È ora di agire per il clima. Parola dell’IPCC

È ora di agire per il clima. Parola dell’IPCC

di Carlo Carraro

Come annunciato questa settimana dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il 2013 è stato il sesto anno più caldo mai registrato, in linea con la tendenza al riscaldamento globale dell’ultimo secolo. Il 2013 è stato l’anno in cui si è registrata la più alta concentrazione di CO2 (anidride carbonica) in atmosfera: a maggio scorso, le misurazioni hanno rilevato una concentrazione di 400 ppm (parti per milione), livello mai raggiunto negli ultimi 3 milioni di anni.

Il 2013 è stato l’anno delle nuove consapevolezze scientifiche sui cambiamenti climatici, grazie alla pubblicazione del Summary for Policy Makers del primo volume del Quinto Rapporto di Valutazione IPCC. Ma anche l’anno delle polemiche e dei fraintendimenti, in particolare sui margini di incertezza che caratterizzano le scienze del clima e che l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) rende espliciti con trasparenza nel rapporto. Incertezze che non riguardano l’esistenza o meno dei cambiamenti climatici, ma piuttosto l’entità e l’intensità dei loro impatti regionali e lo specifico orizzonte temporale delle loro conseguenze. E che quindi non rappresentano una giustificazione per ritardare un’azione risoluta e immediata per ridurre il nostro impatto sul clima.

L’IPCC (che ha pubblicato nel mese di gennaio il rapporto completo del WGI, scaricabile a questo link: http://www.climatechange2013.org/) ha reso disponibile un video che sintetizza ottimamente i principali risultati del primo volume del Quinto Rapporto di Valutazione (WGI, AR5) e spiega in modo semplice come è stato prodotto il rapporto. Non essendo disponibile in italiano, speriamo di fare cosa utile almeno ad una parte dei lettori di questo blog  nel riportare di seguito la trascrizione originale delle parole del video ufficiale.

L’evidenza scientifica è più forte che mai. Maggiori e migliori osservazioni hanno migliorato la comprensione del sistema climatico. Ulteriori sviluppi dei modelli climatici puntano tutti nella stessa direzione: l’influenza umana sul sistema climatico è chiara.

Qin Dahe, Co-Chair, IPCC Working Group I. “Il contributo del Working Group I dell’IPCC al Quinto Rapporto di Valutazione si focalizza prevalentemente sulla valutazione della letteratura delle scienze climatiche ufficialmente pubblicata negli ultimi 6 anni.  Valutando l’osservazione effettiva del sistema climatico abbiamo confermato che il clima si sta riscaldando.”

Thomas Stocker, Co-Chair, IPCC Working Group I: “Abbiamo guardato tutte le evidenze che ci dicono come il clima è cambiato nel passato e sta cambiando nel presente, preso queste evidenze per chiederci come comprendiamo il sistema climatico, quali sono le cause di questi cambiamenti, e abbiamo poi preso questa conoscenza e i modelli di simulazione climatica per chiederci quale futuro possibile abbiamo di fronte.”

Molti di questi cambiamenti osservati sono inusuali e non hanno precedenti su una scala da decenni a millenni. Le masse di ghiaccio contengono abbondanza di informazioni sul clima. Le registrazioni paleoclimatiche mostrano uno stretto collegamento tra concentrazioni di CO2 e temperatura: questi sono i trend rilevati nelle attuali osservazioni.

L’ATMOSFERA

Ognuno degli ultimi tre decenni è stato più caldo di ogni altro decennio precedente, dal 1850, e la prima decade del XXI secolo è stata la più calda.

Dennis L. Hartmann, Coordinating Lead Author, Chapter 2 – Observations: Atmosphere and Surface. “Penso che nell’AR5 abbiamo fatto un lavoro molto migliore, esprimendo esattamente quanto i differenti gas ad effetto serra hanno contribuito al riscaldamento globale nel passato e vi contribuiranno in futuro.”

Siamo in grado di dimostrare che le concentrazioni di CO2 in atmosfera sono aumentate del 40% rispetto ai livelli preindustriali, principalmente come risultato delle attività umane, e che i livelli di anidride carbonica in atmosfera sono più alti di quanto lo siano mai stati negli ultimi 800 mila anni della storia del pianeta.

 

LA CRIOSFERA

Le conseguenze del riscaldamento globale sono più evidenti in alcuni dei luoghi più freddi del pianeta. Gli strati di ghiacci stanno perdendo massa, il permafrost si sta sciogliendo, e la neve e la copertura ghiacciata dell’Artico stanno diminuendo.

Josefino C. Comiso, Coordinating Lead Author, Chapter 4 – Observations: Cryosphere. “Stiamo ricevendo diversi segnali dalla criosfera in termini di riscaldamento globale. I più visibili segni del riscaldamento si possono trovare nell’Artico.”

L’estensione dei ghiacci marini artici mostra una tendenza a diminuire dal 1980. La stessa tendenza viene anche osservata negli strati di ghiaccio della Groenlandia.

Josefino C. Comiso, Coordinating Lead Author, Chapter 4 – Observations: Cryosphere. “La quantità di massa che si perde in Groenlandia è circa 6 volte quello che si osservava 10 anni fa.”

 

L’OCEANO

I cambiamenti osservati nella criosfera hanno gravi implicazioni: con meno neve e ghiaccio, una maggiore quantità dell’energia solare viene assorbita dagli oceani e dalle superfici terrestri. Questo è uno dei potenti feedback dei cambiamenti climatici, che influenza tutto il sistema climatico.

Sulla base di diversi filoni di ricerca indipendenti, è ora virtualmente certo che l’oceano si sta riscaldando.

Monika Rhein, Coordinating Lead Author, Chapter 3 – Observation: Ocean. Il riscaldamento dell’oceano continuerebbe anche se stoppassimo la concentrazione atmosferica di CO2 ai livelli attuali, perché la scala temporale della circolazione degli oceani che ne connette la superficie alla profondità è molto grande, è della misura di centinaia di migliaia di anni.

Sono quattro i principali fattori che contribuiscono all’innalzamento del livello del mare: assorbimento di calore degli oceani, scioglimento dei ghiacci, riduzione degli strati ghiacciati e cambiamenti nell’immagazzinamento di acqua nella terra.

Il miglioramento della comprensione scientifica ha permesso agli scienziati di fare un bilancio affidabile dell’innalzamento degli oceani.

John A. Church, Coordinating Lead Author , Cahpter  13: Sea Level Change.Durante l’intero XX secolo, i contributi dominanti sono l’espansione termica degli oceani e la perdita ingente di massa dei ghiacciai. Il livello degli oceani è aumentato di circa 19 centimetri dal 1900 al 2010 e continua a salire. Dovremo adattarci all’innalzamento del livello del mare.

 

PROIEZIONI

La nostra comprensione del sistema climatico si basa su osservazioni e studi combinati tra discipline scientifiche molto diverse. Con l’aiuto di supercomputer questa conoscenza può fornire proiezioni climatiche sul futuro.

Reto Knutti, Coordinating Lead Author , Cahpter  12: Long-term Climate Change. “I modelli climatici giocano un ruolo assolutamente cruciale in questo Rapporto di Valutazione: sono l’unico strumento che ci consente di dire qualcosa di quantitativo sul futuro. Storicamente, le previsioni climatiche sono iniziate con la previsione del tempo atmosferico, poi abbiamo incluso l’oceano. Adesso siamo al punto di poter includere ogni componente nel nostro sistema, incluso il ciclo del carbonio, la chimica. Questo ci permette di avere una visione molto completa di tutti i processi rilevanti  per i futuri cambiamenti del clima.”

Le proiezioni climatiche necessitano di informazioni sulle emissioni future o sulle concentrazioni dei gas ad effetto serra, areosol e altri fattori antropogenici che contribuiscono al riscaldamento del clima. E’ stato utilizzato nell’AR5 un nuovo set di scenari per prevedere le emissioni cumulative di CO2 nel futuro.

Thomas Stocker, Co-Chair, IPCC Working Group I. ”Le simulazioni con i modelli che utilizzano gli scenari RCP ci dicono: “Abbiamo una scelta. Abbiamo la scelta di vivere in un mondo in cui il cambiamento del clima è limitato a meno di 2 gradi o in un mondo che è più caldo di 4 gradi”.

I modelli climatici, utilizzando gli scenari RCP (Representative Concentration Pathways), forniscono informazioni rilevanti per le scelte politiche a livello regionale. Per la prima volta, il primo gruppo di lavoro IPCC (WGI) ha sviluppato un’analisi delle proiezioni climatiche regionali che consente ai decisori politici di vedere come il clima potrebbe cambiare nelle loro regioni. Questo può consentire decisioni più informate sulle strategie di adattamento.

Fonte: carlocarraro.org

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