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Zanonato riduce lo spazio di mare italiano aperto alle trivelle

Zanonato riduce lo spazio di mare italiano aperto alle trivelle

Sarà più facile o difficile estrarre petrolio e gas in Italia? La risposta esatta parrebbe essere la seconda, considerando il decreto di riordino appena firmato dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato. Decreto che interviene sulle aree marine aperte alla ricerca e allo sfruttamento degli idrocarburi, quasi dimezzandole. D’ora in avanti, le compagnie del settore potranno trivellare su complessivi 139.000 km quadrati, anziché 255.000, perché il provvedimento approvato dal ministro sposta “le nuove attività in zone lontane dalle coste e comunque già interessate da ricerche di Paesi confinanti”, come recita il comunicato diffuso dal dicastero di Zanonato. Sarà quindi vietato esplorare i fondali a caccia di oro nero e gas entro le 12 miglia da tutte le coste e aree protette, proprio come aveva voluto l’ex ministro dell’Ambiente nel precedente Governo Berlusconi, Stefania Prestigiacomo, grazie al nuovo Codice ambientale (in precedenza c’era il limite delle tre miglia).

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Chinese seek greater say in UK nuclear plants

Chinese seek greater say in UK nuclear plants

The state-owned Chinese nuclear group that is in talks to invest in Britain’s new nuclear programme wants greater operational control of any new plants it finances, potentially creating a national security headache for the government.

China General Nuclear Power Group (CGN), is in talks with EDF of France on sharing the cost of building a new plant at Hinkley Point, Somerset, which has an estimated price tag of £14bn.

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Nuove terre promesse per solare e rinnovabili: Australia e Cile

Nuove terre promesse per solare e rinnovabili: Australia e Cile

In Australia oltre il 10% della popolazione possiede impianti fotovoltaici. A questo ritmo al 2050 un terzo, o forse più, dell’elettricità potrà essere di origine solare. Un’altra nazione che sta sviluppando grandi impianti a fonti rinnovabili, senza erogare incentivi, è il Cile. Molti gli accordi bilaterali per produrre per utenti locali, come miniere e fonderie

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Petrolio, 1,5 miliardi fermi in Emilia

Petrolio, 1,5 miliardi fermi in Emilia

L’Eni sarebbe pronta a investire subito 450 milioni di euro per potenziare la produzione di gas offshore nel tratto di Adriatico tra il Po di Goro e le Marche. E sono oltre 700 milioni (706 per l’esattezza) gli investimenti nell’oil&gas bloccati in Emilia-Romagna tra mare, terra e stoccaggi, calcolati del Rie, l’Istituto di ricerche industriali ed energetiche di Bologna.

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Desertec, le ombre sul grande Sole

Desertec, le ombre sul grande Sole

A giugno l’annuncio che il programma Desertec verrà abbandonato o ampiamente ridiscusso. I mega progetti di fonti rinnovabili, imperniati sulla ricerca del ‘consenso energetico’, sono spesso funzionali allo status quo energetico, soprattutto se gestiti con mentalità colonialista e centralizzata. Sviluppare le rinnovabili significa tenere in conto anche aspetti sociali e migliorare l’economia regionale.

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Centro per un Futuro Sostenibile Via degli Zingari, 15 - 00184 Roma (tel. +39 06.87570009)