Zanonato riduce lo spazio di mare italiano aperto alle trivelle
Sarà più facile o difficile estrarre petrolio e gas in Italia? La risposta esatta parrebbe essere la seconda, considerando il decreto di riordino appena firmato dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato. Decreto che interviene sulle aree marine aperte alla ricerca e allo sfruttamento degli idrocarburi, quasi dimezzandole. D’ora in avanti, le compagnie del settore potranno trivellare su complessivi 139.000 km quadrati, anziché 255.000, perché il provvedimento approvato dal ministro sposta “le nuove attività in zone lontane dalle coste e comunque già interessate da ricerche di Paesi confinanti”, come recita il comunicato diffuso dal dicastero di Zanonato. Sarà quindi vietato esplorare i fondali a caccia di oro nero e gas entro le 12 miglia da tutte le coste e aree protette, proprio come aveva voluto l’ex ministro dell’Ambiente nel precedente Governo Berlusconi, Stefania Prestigiacomo, grazie al nuovo Codice ambientale (in precedenza c’era il limite delle tre miglia).
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