Cambiamenti climatici, sfida sempre più critica.
di Francesco Rutelli
Cambiamenti climatici, sfida sempre più critica. Ma l’ambientalismo propositivo non ha perso ancora la battaglia. Ecco perché.
I governi non decidono; le emissioni di CO2 non sono mai state così elevate. Eppure, si possono prendere strade virtuose. Esempi: il dossier dell’Economist documenta il successo straordinario del Protocollo di Montreal (1989), che ha quasi risolto il “buco” nell’ozono stratosferico, grazie al bando dei gas CFC (clorofluorocarburi). Mi onoro di essere tra i legislatori che hanno firmato, in Italia, la legge che ha recepito quel Protocollo. Ma l’effetto è’ stato prezioso anche perché i CFC sono potentissimi gas-serra, e dunque si è registrato, da allora, il taglio di ben 135 miliardi di tonnellate equivalenti di CO2.
Dunque: in vista della Conferenza di Parigi 2015 – che dovrebbe aggiornare il Protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, ma che si annuncia irta di difficoltà – e’ saggio riprendere Montreal, anche per eliminare subito i perniciosi gas HCFC.
Seconda novità. Le fonti rinnovabili stanno diventando competitive. L’Italia e’ già in grado di coprire così il 40% del suo fabbisogno elettrico. La Germania, alla vigilia dell’entrata in funzione di grandi parchi eolici nel Mare nel Nord, guida questa tendenza.
Infine: la riduzione della deforestazione nell’Amazzonia brasiliana ha permesso di tagliare 3 miliardi di t di emissioni negli ultimi 8 anni.
L’ambientalismo moderno e propositivo non ha ancora perso la battaglia per il nostro Pianeta.