Brutto tempo in estate: almeno, diversi vantaggi per l’energia in Italia
di Francesco Rutelli
Molti settori legati al turismo hanno sofferto, durante l’estate, per il tempo incerto, o decisamente brutto, che ha colpito larga parte dell’Italia.
C’è un rovescio positivo della medaglia (dati Terna): un boom della produzione idroelettrica – del tutto pulita – grazie alle precipitazioni fuori stagione (+30% di capacità di produzione in luglio), e dighe piene. Addirittura +78% dell’eolico, grazie ai venti sostenuti. Stabile il fotovoltaico, in calo invece il termoelettrico. Due note negative: se la produzione Green ha coperto, nei primi 7 mesi del 2014, ormai il 40% della richiesta di energia elettrica del nostro Paese – il che è molto positivo, e smentisce diverse previsioni su squilibri e scarsa convenienza degli incentivi alle fonti rinnovabili – ciò si accompagna ad un calo della produzione industriale. E, soprattutto, le bollette per famiglie e aziende non segnano alcun beneficio, nonostante i prezzi del chilowattora in netto calo.
Due priorità:
1. Governo e regolatori debbono impegnarsi perché le bollette riflettano questi cambiamenti, e consentire un risparmio apprezzabile per gli utenti quando i prezzi scendono. Appena c’è una crisi, la si paga alla velocità della luce. Ma i benefici, all’opposto, non arrivano, neppure al passo della tartaruga.
2. Un grande tema europeo torna di attualità. Nei prossimi mesi, la crisi russo-ucraina, quella libica e le altre mediorientali potrebbero riflettersi severamente negli approvvigionamenti di petrolio e gas, e dunque sui prezzi dei carburanti, del riscaldamento domestico etc.
E’ tempo di attuare la decisione strategica, rimasta sulla carta, della Comunità Europea dell’Energia, per la sicurezza degli approvvigionamenti e le interconnessioni del Continente (di tutto beneficio anche per l’Italia). La rilanceremo in modo concreto a fine Settembre, nell’importante Conferenza del PDE-PNV a Bilbao.