Energia, 750 milioni dalla Ue per le grandi reti energetiche
La lista delle infrastrutture energetiche di interesse europeo individuate dalla Commissione Ue era stata resa pubblica a ottobre insieme all’ammontare dei fondi a disposizione per il periodo 2014-2020: 5,85 miliardi. Ieri è stato ufficialmente lanciato il bando per accedere alla prima tranche da 750 milioni di euro di finanziamenti che rientrano nella Connecting Europe Faciliy (Cef) per lo sviluppo e il completamento delle grandi reti infrastrutturali energetiche. Il focus sarà su gas ed elettricità per aumentare la sicurezza delle forniture e mettere fine all’isolamento energetico di alcuni Paesi Ue. La decisione sui primi progetti d’interesse comune che potranno avere i fondi europei sarà presa dalla Commissione Ue entro novembre, mentre le domande dovranno essere presentate entro il 19 agosto. Ogni due anni verrà effettuata la revisione della lista.
A poter partecipare a questo primo bando sono quei 248 progetti già identificati come prioritari da Bruxelles lo scorso ottobre. Tra questi ve ne sono 31 italiani, tra cui i gasdotti Tap e Itgi che portano il gas del Caspio in Europa, e il Galsi che collega l’Algeria all’Italia, ma anche la «pipeline» Adriatica e alcune interconnessioni Francia-Italia, Italia-Svizzera e Austria-Italia. Non c’è una quota prefissata tra progetti su gas ed elettricità per l’assegnazione dei primi 750 milioni di euro. «Questa è una tappa cruciale, e un così enorme ammontare di sostegno finanziario Ue farà una grande differenza», ha affermato il commissario Ue all’energia Günther Oettinger , sottolineando che «l’attuale crisi ucraina sottolinea l’importanza dell’aggiornamento dell’infrastruttura energetica e della costruzione delle interconnessioni mancati tra gli stati membri per aumentare la sicurezza energetica dell’Ue». Il finanziamento non sarà automatico. Bruxelles deciderà in base alle richieste ricevute e alla credibilità dei progetti. Che criteri ha usato la Commissione Ue nella scelta delle infrastrutture prioritarie? Bruxelles ha individuato quelle infrastrutture che permettono di rafforzare l’integrazione del mercato energetico unico e la concorrenza, e che dunque coinvolgono più Stati. L’Italia si trova in una posizione strategica, è crocevia verso il nord dell’Europa e sul Mediterraneo, ma anche tra est e ovest. Le carte in mano al nostro Paese sono buone, ora deve saperle giocare.
Fonte: Corriere della Sera