Dopo le città, i cieli smart l’hi-tech italiano al decollo
Milano D ai prodotti tecnologicamente più avanzati, che spaziano dai piccoli e sofisticati sensori, alle piattaforme più evolute fino ai grandi sistemi che mettono in rete l’intera gamma di soluzioni utilizzate, oltre al controllo del traffico aereo e marittimo, per strumenti hi tech dedicati alla cyber securitye alla protezione delle persone e del territorio. Finmeccanica e la sua controllata Selex Es all’Air Show di Le Bourget metteranno in mostra i i progressi sviluppati nel campo della Difesa e della sicurezza. Soluzioni all’avanguardia che oggi iniziano ad essere testate anche nelle nostre città per rendere più “intelligenti” e sostenibili gli spostamenti delle persone e delle merci, con un occhio di riguardo all’efficienza energetica e alla sicurezza ambientale. Il gruppo, guidato dall’ad Alessandro Pansa, e la Selex ES si presentano a Parigi con l’ultimo innovativo progetto chiamato “Smart Skyscrapers” e realizzato gomito a gomito con la Columbia University, che rappresenta un’eccellenza scientifica nei settori dell’ingegneria, dell’economia e di tutto ciò che è sostenibilità. Progetto che sarà illustrato mercoledì in anteprima ad Orlando (Florida) e che entro il 2015 darà nuovo smalto a 16 grattacieli della Grande Mela, di proprietà della società di real estate Rudin Management. «La soluzione digitale che presentiamo si chiama Di-Boss, e usa le più avanzate metodologie per
l’ottimizzazione del consumo energetico degli edifici e per la riduzione di emissioni inquinanti – anticipa Fabrizio Giulianini, ad di Selex ES -. Di-Boss amplia la nostra offerta di smart solutions, perché integra le infrastrutture di rete per grandi ambienti urbani fino ad intervenire direttamente sulla vita dei cittadini ». Il progetto americano rientra tra gli obiettivi di Finmeccanica, cioè quello di diventare partner tecnologico di riferimento delle città del futuro. E’ in questa direzione che si muove anche il progetto “Safe City & Main Operations Center” dedicato all’Expo 2015 di Milano, di cui il gruppo Finmeccanica è partner tecnologico. Il progetto consta di un investimento di 28,3 milioni di euro per la fornitura di beni, infrastrutture, servizi e per la realizzazione di un centro operativo in grado di monitorare e sorvegliare l’evento raccogliendo e integrando i flussi di informazioni da sistemi eterogenei per renderli fruibili agli operatori di Expo 2015. «Dei 28,3 milioni di euro di investimento – spiega Giovanni Soccodato, responsabile Strategie, Sviluppo, Business e Innovazione di Finmeccanica – circa il 20% è la quota corrispondente al valore dei materiali messi in campo (apparati, licenze software e sensori), mentre circa il restante 80% è il valore associato ai servizi forniti e alla manodopera. Tutte le attività sono realizzate da Selex ES che si occupa di progettazione, di integrazione dei sistemi di sicurezza degli edifici, di sviluppo del dimostratore per la gestione intelligente dei flussi visitatori, del training degli operatori e naturalmente della gestione del programma operativo». Il “Safe City & Main Operation Center” rappresenta non soltanto una soluzione per la sorveglianza di Expo 2015, delle relative infrastrutture e dei padiglioni, ma costituisce un modello per quelle città che si candidano a divenire smart cities. Per fare una “città intelligente” è però necessario riorganizzare i centri urbani attraverso “trasporti intelligenti”. In Italia, i benefici di questa trasformazione possono valere almeno cinque punti di Pil all’anno. In valori assoluti si tratta di quasi 80 miliardi di euro, 30 dei quali collegati al recupero di diseconomie ed inefficienze, 20 al recupero del tempo utile e 27 allo sviluppo di nuove filiere industriali. I dati li riporta un recente studio sulla smart mobility commissionato da Finmeccanica a The European House-Ambrosetti. Studio che, peraltro, non quantifica gli ulteriori benefici collegati all’aumento della creatività e all’innovazione, alla maggior sicurezza e ai minori costi sociali e, in generale, al miglioramento dell’immagine complessiva del Paese. Il potenziale di ottimizzazione della mobilità italiana in ottica smart è molto significativo: ad oggi, il tasso di penetrazione delle tecnologie “intelligenti” sul territorio nazionale è pari al 5-10%. In 10-15 anni sarebbe, perciò, tecnicamente possibile, con investimenti mirati e meno capital intensive di quelli richiesti dalle infrastrutture “pesanti”, arrivare ad una copertura del 100% del territorio italiano. Del resto anche l’Europa, nel progettare il prossimo programma quadro di ricerca e innovazione che ha chiamato Horizon 2020, sta pensando ad una economia “smart sustainable and comprehensive”, che tenga prioritariamente conto delle tematiche sociali e ambientali. Horizon 2020 sarà strutturato in tre pilastri: l’eccellenza scientifica, la competitività industriale e il miglioramento del benessere per la società in senso ampio. Si prevede che questo ultimo filone possa assorbire più del 40% del budget, ad oggi stimato in 80 miliardi di euro, all’interno del quale confluiranno tutte le tematiche di ricerca scientifica e tecnologica relative alla lotta ai cambiamenti climatici, allo sviluppo sostenibile della mobi-lità, all’energia smart e rinnovabile e alla sicurezza delle aree iperurbanizzate. (v.d.c.) La penetrazione delle tecnologie “intelligenti” è pari al 5-10%.